lunedì 23 giugno 2008

Urban Zen Episodio 005: "LO ZEN!

Un monaco domandò al maestro Nan-ch'uan: "Che cos'è lo Zen?"
"È la vita di tutti i giorni."
"E come ci si avvicina ad esso?"
"Più cerchi di avvicinarti, più te ne allontani."

Commento: Non c'è bisogno di cercare il sacro nei templi e nelle scritture; il divino si esprime nelle cose semplici e quotidiane. E qui sta anche il senso, la verità, dell'esistenza. Siamo quindi tanto più vicini alla Via, al Tao o a Dio, quanto più viviamo esperienze essenziali, naturali. E tanto più ce ne allontaniamo, quanto più introduciamo elementi artificiali, mentali. Anche lo sforzo deliberato, l'intenzione calcolata, ci impedisce di raggiungere l'obiettivo, frappone un ostacolo che ci preclude di essere spontanei. "che cos'è lo Zen?" fu chiesto a Pai-chang. E lui rispose: "Mangia quando hai fame, dormi quando hai sonno". Anziché ricercare sempre nuovi stimoli, riconsideriamo i fatti essenziali della vita alla luce di questa nuova consapevolezza.
Namastè

martedì 17 giugno 2008

Urban Zen Episodio 004:Prodigi

"Il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque, ma camminare sulla terra."

Commento: Un'umanità di bambini cerca il miracoloso in fatti "soprannaturali" come la lievitazione, le statue che piangono, le guarigioni improvvise, le visioni, le apparizioni, le profezie, ecc., e non sembra rendersi conto di quale grande prodigio sia camminare, mangiare, amare, dormire e così via. Alcune religioni hanno diffuso questa immagine del divino e del miracoloso, contribuendo a svalutare la vita di tutti i giorni, le "umili" funzioni quotidiane. Lo Zen ci ricorda invece che proprio le azioni più comuni rappresentano qualcosa di miracoloso. Nessun evento soprannaturale, nessuna nostra creazione artificiale, riuscirà mai ad eguagliare il miracolo di guardare, di star seduti, di respirare, di digerire... di essere.
Namastè

Urban Zen Episodio 003: La Paura del Vuoto

"Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti, perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare.
Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica."

Commento: Di fronte alla possibilità di arrestare la mente, gli uomini provano una paura istintiva del vuoto. Ma questo vuoto non è il nulla: è solo la sospensione delle attività mentali condizionate. Il problema è che dobbiamo abbandonare proprio il pensiero concettuale, che si porta dietro tali idee di "nulla" e di "essere". Quando si sospende l'attività mentale, che cosa resta di simili paure?
Namastè

martedì 3 giugno 2008

UTOPIA

J have a city in my mind but my mind lies!



Namastè